Sensori anti intrusione: cosa sono e come funzionano

Caratteristiche e tipologie del sensore anti intrusione: perché è utile?

Quando si pensa ad un impianto di allarme, la prima cosa che viene in mente sono le telecamere. Ma i loro occhi elettronici non possono bastare da soli a garantire il massimo livello di sicurezza: occorre qualcosa che sia in grado di rilevare in modo automatico i tentativi di ingresso da parte di malintenzionati attraverso porte e finestre. Ed è proprio questo il compito principale dei sensori anti intrusione: vediamo come funzionano e facciamo la conoscenza delle varie tipologie presenti oggi sul mercato e delle loro caratteristiche più importanti.

Cosa sono e come funzionano i sensori anti intrusione?

L’esigenza di proteggere la propria abitazione o la propria attività sta diventando sempre più forte. Per questo negli ultimi anni sono stati progettati e sviluppati dei sistemi di sicurezza sempre più efficienti ed all’avanguardia. I sensori anti intrusione giocano un ruolo importantissimo in questo processo e nel giro di poco tempo si sono affermati tra gli elementi più importanti ed efficaci per quanto riguarda i sistemi di allarme. Questi dispositivi vengono posizionati in punti strategici dell’edificio da controllare: ne esistono tantissime tipologie ed ognuna di esse ha le sue caratteristiche e le sue modalità di funzionamento. Tutte, però, hanno lo stesso compito: rilevare la presenza di persone nella loro zona di copertura.

sensore anti intrusione

Sensore anti intrusione: caratteristiche e tipologie

Come accennato nel paragrafo precedente, sul mercato si possono trovare tantissime tipologie diverse di sensore anti intrusione. Solitamente vengono classificate in base alla tecnologia che adottano per il loro funzionamento, in base al tipo di collegamento ed al loro utilizzo. Per questo è praticamente impossibile fare un discorso generico: proviamo ad analizzare le caratteristiche di ognuna delle tipologie di sensore anti intrusione più comuni.

Sensore a tenda

I sensori a tenda vengono applicati sulle finestre ed hanno il compito di rilevare gli intrusi che si trovano in un’area ben precisa e limitata. In parole povere possono essere definiti come una specie di barriera verticale (che fa pensare proprio ad una tenda) che fa scattare l’allarme quando viene oltrepassata. Solitamente i sensori di questo tipo funzionano ad infrarossi: creano una barriera che copre per intero l’area sorvegliata, con un’ampiezza che non va oltre i dodici metri. Rientrano nella categoria dei cosiddetti sensori a tecnologia ad infrarossi passiva (PIR).

Sensori inerziali shock

I sensori inerziali vengono impiegati per difendere i possibili punti di accesso che possono utilizzare i malintenzionati: finestre, porte, cancelli, vetrate, balconi e così via. Si attivano quando percepiscono una forte vibrazione (ecco perché vengono chiamati shock) come potrebbero essere quelle causate dalle martellate, dal trapanamento, dai colpi e dai vari tentativi di sfondamento che può mettere in atto il malintenzionato per entrare in casa. Sono molto utili perché si attivano prima che avvenga l’intrusione. Sono dotati di un sistema di regolazione di sensibilità, in modo da poter essere fissati su ogni tipo di superficie.

Sensore di movimento o volumetrici

Questo particolare tipo di sensore viene chiamato spesso anche radar. Vengono installati all’interno dell’edificio da monitorare in modo da rilevare la presenza di persone in quell’ambiente. Una volta posizionati vanno a formare una barriera interna invisibile che, se oltrepassata, fa scattare l’allarme. Spesso vengono utilizzati insieme ai sensori perimetrali di cui parleremo tra poco, in modo da creare una copertura completa, sia all’esterno che all’interno dei locali. La loro particolarità è che possono essere attivati anche solo parzialmente, in modo da lasciare la libertà di movimento a chi si trova all’interno della casa, ma senza rinunciare del tutto al fattore sicurezza. I sensori di movimento possono essere suddivisi in base alla tecnologia utilizzata per rilevare i movimenti: ci sono i sensori ad infrarossi, che rilevano le variazioni di temperatura, i sensori a doppia tecnologia infrarosso + DMT, che grazie al rilevamento a fasci permette di ridurre i falsi allarmi, e i sensori a tripla tecnologia infrarosso + DMT + microonde, che offrono un elevato livello di precisione e scongiurano il rischio di falso allarme anche in caso di presenza di animali domestici in casa.

Sensori perimetrali

Se i sensori di movimento sono stati definiti la barriera interna, i sensori perimetrali possono essere tranquillamente paragonati ad una barriera invisibile esterna. Il loro obiettivo, come si può facilmente capire dal nome, è quello di controllare il perimetro, ovvero l’area esterna della casa, che è una superficie decisamente più ampia rispetto a quella interna.. Il loro principale vantaggio è quello di individuare le possibili intrusioni prima che il malintenzionato riesca ad entrare nell’abitazione. Anche in questo caso i sensori che compongono l’allarme perimetrale possono appartenere a diverse tipologie in base alla loro tecnologia: ci sono i sensori ad infrarossi, i sensori a microonde, i sensori interrati e così via. I vari dispositivi posizionati sul perimetro sono collegati alla centralina, che può essere gestita tramite appositi dispositivi di comando oppure tramite un’applicazione installata sullo smartphone.

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