Collegamento allarme Polizia e Carabinieri: come farlo?

Ecco come collegare l’allarme alle Forze dell’Ordine

Nel corso degli anni sempre più italiani hanno scelto di dotarsi di un sistema di sicurezza per proteggere le proprie abitazioni. Ma un allarme può essere considerato davvero completo se, oltre a rilevare le situazioni di potenziale pericolo, riesce ad inviare le comunicazioni che servono per ottenere un pronto intervento da parte delle Forze dell’Ordine. Forse non tutti lo sanno, ma questa possibilità esiste: scopriamo come e in quali occasioni è possibile fare il collegamento tra allarme e Polizia o Carabinieri.

collegamento allarme carabinieri

Si può collegare l’allarme alle Forze dell’Ordine?

È una possibilità concreta quella di creare un collegamento tra allarme e Polizia o Carabinieri. I sistemi di antifurto, infatti, possono essere connessi alle Forze dell’Ordine in modo del tutto gratuito. Affinché questo possa avvenire, però, è necessario che l’allarme sia dotato di combinatore telefonico. Si tratta di un elemento dell’impianto che ha il compito, quando scatta l’allarme, di effettuare automaticamente delle chiamate ai numeri che gli sono stati impostati. Se l’utente ha registrato i numeri della Polizia o dei Carabinieri, nel momento in cui scatta l’allarme, il combinatore fa partire la chiamata verso le Forze dell’Ordine. Ma attenzione: per effettuare questo collegamento tra allarme e Polizia o Carabinieri è necessario ottenere preventivamente un permesso.

Collegamento allarme Polizia

Il servizio di teleallarme, come detto, è gratuito, ma per poterne usufruire è necessario compilare e presentare un apposito modulo che può essere scaricato dalla sezione documenti del sito ufficiale poliziadistato.it. Il modulo deve essere inviato alla Questura competente: al suo interno il richiedente deve inserire tutti i suoi dati personali e compilare la richiesta di attivazione del dispositivo ausiliario di collegamento con il Pronto Intervento della Questura tramite utenza telefonica, inserendo il numero di telefono e l’ubicazione dell’edificio sorvegliato. Il cittadino deve anche fornire i recapiti delle persone che possono disattivare l’allarme in caso di bisogno e deve allegare alla richiesta alcuni documenti:

  • la dichiarazione di conformità dell’impianto di sorveglianza, che deve essere rilasciata da un installatore qualificato;
  • la copia del certificato rilasciato dalla Camera di Commercio all’installatore con cui vengono riconosciuti i suoi requisiti professionali;
  • la copia conforme dell’autorizzazione rilasciata dal Ministero delle Telecomunicazioni.

Come detto, affinché possa essere richiesto il collegamento tra allarme e Polizia, è necessario che sia già stato installato un combinatore telefonico omologato.

Collegamento allarme Carabinieri

La procedura da seguire è molto simile nel caso in cui si voglia collegare l’allarme ai Carabinieri. È necessario presentare un’apposita notifica presso il Comando di Stazione, indirizzandola al Comando di Compagnia competente per territorio. Nella notifica bisogna indicare il nominativo del richiedente, l’ubicazione dell’edificio (specificando se si tratta di un’abitazione o di un esercizio pubblico), il numero telefonico, la descrizione del messaggio che viene registrato sul nastro, i nominativi e gli indirizzi delle persone che detengono le chiavi. La notifica deve essere accompagnata dal certificato di omologazione dell’allarme

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    Vantaggi e svantaggi di collegare l’allarme a Polizia e Carabinieri

    Il principale vantaggio che si può ottenere dal collegamento dell’allarme con la Polizia o i Carabinieri è rappresentato dalla velocità con cui vengono interpellate le Forze dell’Ordine nel momento in cui si verifica un evento sospetto come il tentativo di effrazione. È una cosa che fa sicuramente dormire sonni più tranquilli, perché assicura un intervento più tempestivo degli agenti, però bisogna valutare anche gli aspetti negativi che questa scelta può portare.

    La chiamata alle Forze dell’Ordine parte in automatico: questo significa che prima che scatti la telefonata non viene fatta alcuna verifica della presenza di un reale pericolo. Si possono così verificare dei falsi allarmi: in questo caso le Forze dell’Ordine possono decidere di revocare il permesso di chiamata automatica (potere che comunque possono esercitare in qualsiasi momento) e, nei casi peggiori, sanzionare il padrone di casa per procurato falso allarme. Per tale reato, l’articolo 658 del Codice Penale prevede multe dai 10 ai 516 euro e addirittura l’arresto fino a sei mesi.

    collegare l’allarme alle forze dell’ordine