Sistemi di allarme perimetrale: costo e funzionamento
Tutto sull’allarme perimetrale di casa, finestre e auto: costo e kit
Purtroppo circa nove milioni di italiani hanno subito un furto in casa: si tratta del reato che spaventa di più gli abitanti del Bel Paese. Nel corso degli anni sempre più cittadini hanno capito che per avere la certezza di poter vivere in tranquillità all’interno delle loro abitazioni sarebbe opportuno installare un sistema di sicurezza. La tecnologia sotto questo aspetto ha fatto degli enormi passi in avanti e oggi offre tante soluzioni: tra le più apprezzate ci sono i sistemi di allarme perimetrale. Scopriamo come funzionano, quali tipologie esistono e quali sono i migliori kit di allarme perimetrale presenti oggi sul mercato.
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Che cos’è un allarme perimetrale?
L’allarme perimetrale può essere definito come una sorta di barriera invisibile all’esterno dell’abitazione. A differenza di quelli che costituiscono i sistemi di allarme volumetrici (che monitorano un volume, come potrebbe essere una stanza, rilevando i movimenti che vengono effettuati al suo interno), infatti, i sensori dei sistemi di allarme perimetrali vengono posizionati in modo da tenere sotto controllo l’area esterna della casa. Monitorando il perimetro della casa, ovvero giardino, balconi, terrazze, ma anche finestre e vetrate, consentono di individuare la presenza di soggetti che intendono avvicinarsi in modo furtivo all’abitazione.
La grande differenza (ed il grande vantaggio) degli allarmi perimetrali rispetto ai più tradizionali allarmi volumetrici si può individuare proprio nel fatto che i sistemi perimetrali si attivano quanto il malintenzionato supera la barriera esterna alla casa, mentre quelli volumetrici si attivano quando il ladro è già riuscito ad intrufolarsi all’interno dell’abitazione. Inoltre, i sistemi installati nella zona esterna della casa permettono di tenere sotto controllo una superficie decisamente più ampia rispetto a quelli che vengono installati all’interno della casa.
Come funziona l’allarme perimetrale
Una volta attivato l’allarme, operazione che può essere fatta non solo quando non c’è nessuno in casa, ma anche quando i proprietari si trovano al suo interno, si mettono in funzione i sensori di movimento che controllano l’esterno. A seconda della tipologia di allarme installato, l’operazione di attivazione può essere eseguita tramite il telecomando o il pannello di controllo, oppure tramite l’applicazione dedicata installata sullo smartphone. Il sistema di allarme perimetrale è la soluzione ideale sia per le aziende, visto che permette di evitare le intrusioni di malintenzionati all’interno di negozi, capannoni, industrie, parcheggi e attività commerciali in genere, che per i privati che vogliono proteggere i loro appartamenti, ville, case indipendenti, garage e così via.
Esistono diverse tipologie di sistemi perimetrali, differenti tra loro sia per tipo di sensori utilizzati che per modalità di funzionamento. Gli allarmi perimetrali con barriere a infrarossi sono formati da piccole colonnine che, collegate tra loro, vanno a formare una sorta di muro invisibile intorno all’immobile. Un tentativo di attraversamento di questo muro comporta l’interruzione del segnale tra una colonnina e l’altra, e questo fa scattare l’allarme. Esistono anche le barriere a microonde, che utilizzano le onde elettromagnetiche ad alta frequenza e quindi risultano essere più precise, riducendo i casi di falso allarme. Ci sono poi i kit di allarme perimetrale interrato, la scelta più gradita da chi vuole dotarsi di un sistema efficace ma poco invasivo.
Allarme perimetrale: da cosa è composto
Ad oggi i sistemi di allarme perimetrale wireless sono la scelta più comune per la protezione di edifici privati o commerciali. Parliamo di soluzioni ad altissimo contenuto tecnologico e quindi in grado di fornire altissimi livelli di sicurezza e di performance. Ogni kit è composto da una serie di elementi indispensabili. La centralina è il cuore del sistema, che viene di fatto controllato tramite un software in grado di gestire tutte le informazioni e di inviare il segnale di intrusione. Si può accedere alla centralina tramite un’apposita applicazione (che consente anche di connettere il sistema di allarme ad altri dispositivi, computer, smartphone, tablet e così via) oppure tramite dispositivi di comando di altro tipo quali telecomandi, chiavi smart o tastiere.
I già citati sensori di movimento sono le sentinelle, ovvero i dispositivi che hanno il compito di rilevare i movimenti sospetti che si verificano nell’area perimetrale dell’edificio. I contatti magnetici fanno scattare l’allarme nel caso in cui ci sia un tentativo di apertura di porte o finestre. Le telecamere, posizionate in punti strategici del perimetro, consentono di sorvegliare tramite video l’area circostante e di solito sono dotate di audio bidirezionale. La sirena è forse il “pezzo” più conosciuto dei sistemi di allarme, perché tramite essa viene fatto scattare l’allarme acustico in caso di intrusione. Ogni sistema è dotato di scheda telefonica e di scheda integrata, in modo da poter immagazzinare tutti gli eventi registrati.
I kit che integrano allarme e videosorveglianza in un unico sistema garantiscono il massimo livello di protezione, sfruttando le ultime novità a livello tecnologico come l’integrazione domotica e l’intelligenza artificiale. Grazie a quest’ultima diventa più facile il riconoscimento facciale del malintenzionato che prova ad introdursi all’interno del perimetro dell’abitazione. L’eventuale installazione dei sensori termici permette di rilevare le variazioni termiche che si registrano all’interno degli ambienti protetti: in questo caso l’allarme invia delle notifiche anche in caso di fuga di gas o di incendio.